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ARTICOLO  TRATTO DA  "IL CITTADINO" DEL 20/06/2013 - Sgominata la gang dei videopoker L’ordine d’arresto per 5 romeni


raid in serie I malviventi arrivavano da monza per violare bar e tabaccherie
Sgominata la gang dei videopoker L’ordine d’arresto per 5 romeni


Come una piovra, avevano i tentacoli nel Lodigiano, nel Milanese e in Piemonte, nella zona di Novara. Sono dodici i furti accertati commessi dai cinque romeni, quattro uomini e una donna, incastrati dalle indagini dei carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile di Codogno, in collaborazione con i militari della stazione di Borgetto Lodigiano, che ieri mattina sono stati raggiunti dagli ordini di custodia cautelare in carcere emessi dal gip di Lodi: si tratta del 26enne L.J.B., D.C.B. di 23 anni e G.N. di 22, P.T.C di 24 e della 22enne E.A.Il bottino “incassato” nei colpi ai bar Milan e A.S.D. Libertas di San Colombano, al Blasco di Senna Lodigiana, al Caffè Aiardi di Zorlesco, al New Bar di Graffignana e al Bar Baffo di Borghetto, ammonta a 80mila euro in contanti, a cui si aggiungono diversi televisori, pc portatili, bottiglie di liquori e affettatrici, forni e molto altro ancora per un valore di altri 80mila euro. La stella polare che guidava le razzie dei cinque erano le slot machine e i cambiamonete dei locali, ogni volta presi a picconate e ripuliti di tutto punto. Il resto era contorno. I blitz dei ladri su cui si sono appuntate le indagini dei militari risalgono al periodo dicembre 2011-primo semestre 2012. La svolta è arrivata con la spaccata del marzo 2012 al bar di San Martino Pizzolano, quando i militari del Norm di Codogno arrestarono in flagranza due romeni appartenenti all’organizzazione criminale, una complice scampò all’arresto perché in stato avanzato di gravidanza, mentre un quarto riuscì a fuggire sopra i tetti. Quest’ultimo è stato però rintracciato più tardi, e ironia della sorte, da lui hanno preso il via le attività investigative del Norm di Codogno a capo del luogotenente Moreno Paolazzi, che si sono intersecate con quelle della stazione di Borghetto Lodigiano guidata dal comandante Antonio Giaconella. Un gioco d’incastri che ha portato al risultato di ieri. Per arrivarci sono stati necessari pedinamenti e riscontri testimoniali, con controlli effettuati sui traffici telefonici delle persone sospettate di far parte della banda. I cinque, ma anche altri attualmente sotto indagine. Un lavoro che ha impegnato i militari notte giorno, per controllare numeri e incrociare dati. Fino a conoscere a memoria ogni mossa dei ladri: prima di colpire eseguivano un sopralluogo nel locale, accertando l’esistenza di sistemi d’allarme, di uscite secondarie e il numero di slot in sala. Erano quasi sempre la ragazza e un complice a farlo: ordinavano qualcosa al bar e intanto si guardavano attorno. Veniva mandata avanti la donna perché meno sospettabile. Quindi andavano alla carica in gruppo, lasciando però qualcuno all’esterno a controllare che non arrivasse nessuno. Nel giro entravano così a far parte anche persone pagate apposta per fare da “palo”, 100-200 euro a notte. Ogni furto era un vero e proprio assalto al locale, come al New Bar di Graffignana, dove i malviventi sfondarono l’ingresso lanciandosi contro con un pick-up. Oltre alla perdita economica, i gestori si trovavano così a fare i conti con danni ingenti. Tutti senza fissa dimora, i romeni calavano nel Lodigiano da Monza, di notte, a bordo di vecchie Bmw che gli garantissero una fuga veloce. Anche per arrivare a trarli in arresto, ieri mattina, i carabinieri del Norm hanno dovuto ingegnarsi, muovendosi in incognito a Monza fino a rintracciarli. «Gli arresti hanno permesso di disarticolare l’organizzazione criminale - ha detto il capitano della compagnia di Codogno, Rosario Giacometti -, ma le indagini vanno avanti».

 

                             

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